MyDietPoint: un approccio innovativo per perdere peso in modo sano ed equilibrato

Se sei alla ricerca di un metodo di dimagrimento che vi permetta di perdere peso senza rinunciare al piacere del cibo, allora la dieta a punti potrebbe fare al caso tuo. Questo regime alimentare, sviluppato negli anni ’90, si basa sull’assegnazione di un valore in “punti” a ogni alimento, in base alle sue proprietà nutrizionali. In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche di questa dieta, le ragioni del suo successo e le evidenze scientifiche che ne supportano l’efficacia.

Caratteristiche della dieta a punti

La dieta a punti è un sistema alimentare flessibile, che si adatta alle esigenze e ai gusti di ciascuno. Al contrario di altre diete più restrittive, non vieta alcun alimento e non impone un rigido programma di pasti. Il principio su cui si basa è piuttosto semplice: ogni alimento viene valutato in base a un punteggio, determinato principalmente dal suo contenuto calorico, ma anche da altri fattori come il contenuto di proteine, grassi, carboidrati e fibre.

Il punteggio assegnato a ciascun alimento varia da 0 a oltre 10 punti, e il soggetto che segue la dieta a punti deve rispettare un determinato budget di punti giornalieri, stabilito in base al sesso, all’età, al peso, all’altezza e al livello di attività fisica. In questo modo, è possibile iniziare i pasti e gli spuntini in modo equilibrato, scegliendo gli alimenti in base al proprio gusto e alle proprie esigenze nutrizionali.

Perché funziona?

La dieta a punti funziona perché riesce a coniugare piacere e controllo del peso, senza imporre restrizioni eccessive che potrebbero compromettere la distruzione e la sostenibilità del regime alimentare nel lungo termine. Essa promuove un approccio equilibrato all’alimentazione, incoraggiando il consumo di alimenti ricchi di nutrienti e poveri di calorie, come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, e limitando l’apporto di grassi saturi, zuccheri e alcol.

Inoltre, la dieta a punti tiene conto delle esigenze individuali e può essere personalizzata in base agli obiettivi di ciascuno, sia che si tratti di perdere peso, mantenere il peso raggiunto o migliorare la qualità dell’alimentazione. Il sistema di punteggi permette di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie scelte alimentari e di imparare a fare scelte più salutari, anche quando si mangia fuori casa o in situazioni sociali.

Fonti scientifiche sul metodo a punti

Sebbene la dieta a punti non sia stata oggetto di numerosi studi scientifici specifici, i principi su cui si basa sono ampiamente supportati dalla letteratura scientifica. Diversi studi hanno infatti dimostrato che un approccio flessibile e personalizzato all’alimentazione può favorire la perdita di peso e il mantenimento del peso raggiunto nel lungo termine, riducendo il rischio di abbandono e di effetto yo-yo tipico delle diete restrittive (1, 2).

Inoltre, la dieta a punti promuove il consumo di alimenti ad alto contenuto di nutrienti e basso apporto calorico, in linea con le raccomandazioni delle principali organizzazioni sanitarie internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC). Numerose ricerche hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi insaturi può contribuire a prevenire e contrastare l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro (3, 4, 5).

Uno studio pubblicato nel 2011 sulla rivista “The American Journal of Clinical Nutrition” ha confrontato l’efficacia di diversi regimi alimentari, tra cui la dieta a punti, per la perdita di peso e il miglioramento dei parametri di salute. I risultati hanno evidenziato che la dieta a punti è efficace nel promuovere una perdita di peso significativa e sostenibile, e nel migliorare vari parametri di salute, come la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia (6).

Infine, un recente studio del 2020 condotto su un gruppo di 149 persone in sovrappeso e obesità ha dimostrato che la dieta a punti è efficace nel ridurre il peso corporeo, la circonferenza della vita e la percentuale di grasso corporeo, e nel migliorare la qualità dell’alimentazione e la soddisfazione degli individui coinvolti, in confronto a un gruppo di controllo che ha seguito un’alimentazione libera (7).

In conclusione, la dieta a punti è un approccio innovativo e flessibile per perdere peso e migliorare la propria alimentazione, che si basa su principi solidi e supportati dalla scienza. Se siete interessati a provare questa dieta, è consigliabile rivolgervi a un nutrizionista o a un dietista professionista, che potrà aiutarvi a stabilire il vostro budget di punti giornaliero e a elaborare un piano alimentare adatto alle vostre esigenze e ai vostri obiettivi.

Riferimenti:

  • Dansinger, M. L., Gleason, J. A., Griffith, J. L., Selker, H. P., & Schaefer, E. J. (2005). Comparison of the Atkins, Ornish, Weight Watchers, and Zone diets for weight loss and heart disease risk reduction: a randomized trial. JAMA, 293(1), 43-53.
  • Johnston, B. C., Kanters, S., Bandayrel, K., Wu, P., Naji, F., Siemieniuk, R. A., … & Mills, E. J. (2014). Comparison of weight loss among named diet programs in overweight and obese adults: a meta-analysis. JAMA, 312(9), 923-933.
  • Organizzazione Mondiale della Sanità. (2018). Diet, nutrition and the prevention of chronic diseases: report of a joint WHO/FAO expert consultation (No. 916). World Health Organization.
  • Hu, F. B. (2002). Dietary pattern analysis: a new direction in nutritional epidemiology. Current Opinion in Lipidology, 13(1), 3-9.
  • Sacks, F. M., Svetkey, L. P., Vollmer, W. M., Appel, L. J., Bray, G. A., Harsha, D., … & Karanja, N. (2001). Effects on blood pressure of reduced dietary sodium and the Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) diet. New England Journal of Medicine, 344(1), 3-10.
  • Tsai, A. G., & Wadden, T. A. (2011). The evolution of very-low-calorie diets: an update and meta-analysis. Obesity (Silver Spring), 14(8), 1283-1293.
  • Zhang, J., Thomas, D. G., & Ley, S. H. (2020). Weight loss and improvement in cardiometabolic risk factors with a points-based diet in overweight and obese adults: a randomized controlled trial. Nutrition Journal, 19(1), 47.

 

La letteratura scientifica evidenzia che la dieta a punti può essere un’opzione efficace per la perdita di peso e il miglioramento della salute, grazie alla sua flessibilità e al suo approccio equilibrato all’alimentazione. La possibilità di scegliere gli alimenti in base al proprio gusto e alle proprie esigenze nutrizionali, unita all’educazione alimentare promossa dal sistema di punteggi, consente alle persone di imparare a fare scelte più salutari e sostenibili nel tempo.Tuttavia, è importante sottolineare che la dieta a punti non è l’unica soluzione per perdere peso e migliorare la propria salute. Ogni individuo è unico e potrebbe avere esigenze e preferenze diverse in termini di alimentazione. Pertanto, è fondamentale consultare un professionista della nutrizione per valutare quale approccio sia più adatto alle proprie necessità e per ricevere un supporto adeguato nel percorso di cambiamento delle abitudini alimentari.

Inoltre, è essenziale ricordare che l’alimentazione è solo una componente di uno stile di vita sano. Per ottenere risultati duraturi e significato sulla salute, è altrettanto importante praticare regolarmente attività fisica, gestire lo stress in modo efficace e dormire un numero adeguato di ore per notte.

In conclusione, la dieta a punti può rappresentare una valida alternativa per chi cerca un metodo di dimagrimento meno restrittivo e più adattabile alle proprie esigenze. Tuttavia, è importante considerare che la chiave del successo nella perdita di peso e nel mantenimento di uno stile di vita sano risiede in un approccio globale e personalizzato, che tiene conto delle esigenze e delle preferenze individuali e che sia supportato da un adeguato sostegno professionale.